La Vetra
Opera del Laboratorio Fornace77 di Alessia Dionisi con la partecipazione di Alexandra Lebedenko
Sulla Terrazza e nell’InnSpiration Space dell’AXYHOTELS InnStyle di Milano, Alessia Dionisi con il suo laboratorio Fornace 77 e la collaborazione di Alexandra Lebedenko hanno realizzato La Vetra. Quest’opera, in pittura e graffito su muro e vetro, rappresenta un’imponente scenografia della città di Milano, secondo una lettura profonda e poetica in cui gli ospiti dell’AXYHOTELS InnStyle trascorreranno le loro giornate.
I luoghi
Antico e moderno si incontrano ne La Vetra. Lungo una parete di circa 20 metri sono rappresentate in primo piano le arcate del colonnato di San Lorenzo che inquadrano alcuni edifici identificativi della città: il Palazzo Feltrinelli, il Palazzo Mondadori, la sede di Louis Vuitton Bagutta, il Palazzo Unipol e gli edifici di Piazza Gae Aulenti. All’interno dell’InnSpiration Space è stata, invece, realizzata una veduta del Mudec - Museo delle Culture di Milano.
L’opera vuole rappresentare Milano nella sua essenza più intima, come città protesa verso il futuro che vive nella compresenza tra antico e moderno. Proprio per questo l’artista ha distolto lo sguardo dagli edifici comunemente identificativi, scegliendo quelli più intimamente legati alla vita e alla cultura che in questa si svolge.
La Vetra è un’opera da osservare in movimento. Lo spettatore potrà passeggiarvi a fianco immergendosi di volta in volta nelle arcate che ne definiscono la scansione spaziale e nelle scene lì dentro rappresentate.
Si sviluppa così un doppio movimento in lunghezza e profondità, coinvolgendo chi guarda in ciascun segmento narrativo, senza precluderne la lettura nella sua completezza. È un’opera davanti alla quale ciascuno può fermarsi o proseguire nella suggestione di quei luoghi che ha attraversato o che sceglierà di visitare.
La tecnica
La Vetra è realizzata in una tecnica mista che unisce pittura e graffito su due supporti, muro e vetro. Per l’artista, che da anni lavora su vetro graffiando la superficie pittorica per far emergere il disegno attraverso la luce, il graffito su muro rappresenta una fase di sperimentazione.
Sulle grandi pareti dipinte di un blu ftalo uniforme, Alessia e Alexandra hanno tracciato questa monumentale scenografia urbana attraverso i segni emersi dal bianco del muro. Al di sopra sono state posizionate, con un lieve spessore di distacco, sei lastre di vetro su cui sono dipinti in color bronzo graffiato i personaggi che abitano La Vetra. Si tratta di figure che galleggiano sulla superficie, passanti in un paesaggio urbano nel quale non sono del tutto immersi e restano a metà tra chi guarda e l’opera cui appartengono. Come visitatori o cittadini abitano e attraversano quegli spazi abitualmente o per un’occasione.
Queste figure sono in realtà manichini, di quelli in legno completamente snodabili utilizzati anche per studiare le forme del corpo nelle Accademie e negli Istituti d’Arte. Somigliano a persone, ritratti in quei gesti, pose e situazioni in cui chiunque può ravvisarsi, senza però riconoscersi. Corpi inanimati, come nelle eleganti vie che caratterizzano la città, sembrano in vetrina e in bella mostra di sé mimano un mondo cui desideriamo di appartenere.
I linguaggi
Osservando La Vetra è immediato il richiamo ad espressioni artistiche della prima metà del Novecento, tra cui predominano Metafisica e Surrealismo.
Quei manichini dalle movenze umane e le nitide vedute prospettiche richiamano i paesaggi dei dipinti metafisici abitati, qui, da oggetti che rivelano un’ispirazione di matrice surrealista. Nell’opera all’interno dell’InnSpiration Space, ideata e realizzata da Alessia Dionisi in collaborazione con Alexandra Lebedenko, l’ambientazione nel medesimo stile pare più personale e intimista. Su questa veduta del Mudec - Museo delle Culture di Milano un manichino dalle sembianze di donna appare seduto in equilibrio precario su un cerchio. Una visione del femminile, le cui mani distaccate dalla figura si protendono scultoree verso l’alto in un senso di rinascita a partire dall’incontro tra le diversità.
Pare, dunque, che sia proprio questa volontà di cogliere l’essenza situata oltre l’apparenza fisica della realtà ad aver ispirato l’artista, che ricrea qui vedute realistiche intessute da un’aura di estatica percezione.
In ultimo la scansione in sezioni separate ma connesse in un discorso unitario tra materiali, linguaggi e immagini rivela l’intima connessione tra quest’opera e l’arte dell’illustrazione. Ed ecco che La Vetra pare aprirsi come un libro allo sguardo dello spettatore, o lettore, che qui si ritrova immerso in quel mondo che sta osservando.